Candele: l'atmosfera è di casa.
- Eco-happy-life
- 1 dic 2022
- Tempo di lettura: 4 min

Non c'è niente di più bello di una candela accesa per rendere l'atmosfera della casa più intima e rilassante, la sua fiamma piccola ma luminosa, il suo movimento leggero e impercettibile regala ombre e giochi di luce e crea sfumature così delicate da farci innamorare della loro presenza.
Eppure la produzione di candele può essere molto impattante sull'ambiente perché non tutte sono realizzare con materiali naturali, anzi.
La maggior parte delle candele in commercio sono composte da paraffina (un derivato del petrolio) e da stearina (ricavata dall'olio di palma e quindi collegata alla deforestazione delle aree protette).
Composizione: la paraffina raffinata (costituita da una miscela di paraffine) è il materiale di base più utilizzato, che miscelato con la stearina, di origine animale o vegetale, aumenta il punto di fusione e rende più rigido il prodotto finale.
La paraffina quando brucia rilascia sostanze che fanno male alla salute: benzene, xilene, piombo e toluene, tutti noti agenti cancerogeni.
Queste candele infatti non emettono sostanze nocive durante la bruciatura.
Se la paraffina, invece, è molto pura (raffinata), quando brucia produce solo vapore d'acqua ed anidride carbonica.
Ma come facciamo a sapere se la raffinazione della candela è pura o no? Impossibile.
In uno studio, i dottori R. Massoudi e Amid Hamidi hanno spiegato che
“Accendere una candela di paraffina occasionalmente non provoca emissioni che possano incidere sullo stato di salute probabilmente. Ma l’illuminazione di molte candele di paraffina ogni giorno per anni, o accenderne spesso in un bagno poco ventilato nei pressi di una vasca, ad esempio, può causare problemi.”

Per sostituire le candele alla paraffina/stearina esistono in commercio le candele vegetali, ma attenzione!
Dobbiamo innanzitutto sapere che tipo di vegetale è stato usato perché anche quello può avere ripercussioni sull'ambiente.
Non dobbiamo scegliere le candele fatte con:
olio di cocco
olio di colza
cera di soia
olio di palma
Sono tutti materiali che hanno una grandissima ripercussione negativa su l'ecosistema: deforestazione, utilizzo di enormi quantità di acqua e terreni per coltivare queste piante a discapito di ettari da adibire all'alimentazione per l'essere umano, prodotti a base di OGM (come la soia).
Come possiamo allora deliziarci della presenza di una candela senza dover riempire la nostra casa di sostanze tossiche e senza dover distruggere il nostro Pianeta? quali sono le candele più eco-happy-life?

Le candele in cera d'api.
Esse infatti non rilasciano alcuna sostanza inquinante e nociva nell’aria della nostra stanza, pur mantenendo tutte le caratteristiche di calore, atmosfera e profumo delle candele tradizionali.
Possono essere addirittura benefiche per la salute aiutando a lenire i sintomi di raffreddore da fieno, asma e per chi soffre di allergie. Sono più costose di quelle in paraffina, ma durano fino a tre volte di più. Attenzione ai mix: se le candele sono etichettate come "cera d'api miscelata" spesso contengono paraffina, quindi cercate quelle con l'etichetta 100% cera d'api.

Le candele all'olio d'oliva.
La maggior parte in commercio sono miscelate con altri oli, spesso quello di colza in basse quantità o altri oli non specificati. Quindi, sarebbe meglio farsele da soli, con metodi molto facili, basta avere il recipiente adeguato (che si trova in commercio o che possiamo riciclare da qualche barattolo di vetro che abbiamo in casa), un semplice stoppino e il gioco è fatto. Più ecologiche di così!
Ultimi accorgimenti per l'acquisto.
Spesso le candeline che si usano per i diffusori (le classiche tealight) hanno la base in alluminio e questo comporta un ulteriore scarto che alimenta lo smaltimento dei rifiuti.
Meglio utilizzare le candele denominate "nude", cioè che non sono rivestite da alcun materiale.

Con un semplice portacandele in vetro o acciaio, infatti, facciamo risparmiare alla natura una quantità di spazzatura considerevole e quello che rimane può essere riciclato a sua volta, creando una nuova candela e profumandola a vostro piacimento con l'olio essenziale preferito. Qui troverete un metodo per riciclare le candele usate, magari facendovi aiutare dai vostri figli o dalle vostre amiche.
Ultimo, ma non meno importante, componente è lo stoppino.
Deve essere di cotone perché brucia in modo più pulito rispetto agli stoppini che contengono filo e, spesso, anche piombo.

Nascita della candela
L’utilizzo della candela vera e propria risale ai tempi degli antichi romani, inizialmente formate da fogli di papiro arrotolati, impregnati di cera d’api e da cui emergeva uno stoppino per l’accensione. Successivamente, per eliminare il problema dell'eccesivo fumo emesso, vennero utilizzate cere vegetali estratte dai frutti freschi dell’albero di cannella o da alcune bacche, che apportavano anche un aroma gradevole.
Con il tempo, le candele in cera d'api furono prodotti di nicchia mentre presero più piede quelle fabbricate con grassi animali.
Arriviamo al 1820, con la scoperta della stearina ottenuta grazie all’estrazione dell’acido stearico dai grassi animali e concludiamo con l’inizio dell’attività della raffinazione del petrolio, grazie alla quale si ottiene la paraffina con la quale comincia la produzione su larga scala.
Tradizioni
Oltre a rendere un ambiente caldo e accogliente, la candela è stata usata nei secoli per vari scopi:
le candele venivano usate nei riti religiosi o nelle cerimonie magiche, poiché, secondo il filosofo Gaston Bachelard, la fiamma è simbolo della verticalità ascendente dello spirito, che consuma la materia come il fuoco si alimenta della cera,
rappresenta una sintesi dei quattro elementi della natura: il fuoco per la fiamma, la terra per lo stoppino, l'aria per il fumo, e l'acqua per la cera disciolta,
secondo un'antica tradizione occidentale, alla nascita di un bambino veniva acceso un cero per proteggerlo dagli spiriti maligni, generalmente associati all'oscurità. Quest'usanza si sarebbe perpetuata nello spegnimento delle candele che vengono incrementate a ogni compleanno in occasione della torta da consumare nel festeggiamento,
le candele vengono accese per stabilire un legame con il divino, aprendo un passaggio tra il mondo terreno e quello invisibile. La candela è infatti portatrice di luce,
festa della Candelora è il nome con cui è popolarmente nota in Italia la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, celebrata dalla Chiesa cattolica il 2 febbraio. Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.

Tanti i motivi per accendere una candele nel corso del tempo, ma qualsiasi sia il motivo oggi è sempre affascinante tenere una candela accesa in casa: per una cena d'amore, per una spensierata rimpatriata fra amici, per festeggiare qualcuno o per avere solo una fiaccola che ci scalda il cuore e ci allieta una serata dopo ore di lavoro o dopo una giornata faticosa.
Ora sappiamo però quale comprare, così da rendere perfetto un momento già magico e speciale.

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